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CODICI: liste d’attesa e visite sospese, situazione preoccupante in diverse regioni

Un quadro impietoso, su cui è doveroso aprire un’attenta riflessione e, soprattutto, intervenire. Questo il giudizio dell’associazione CODICI in merito ai dati emersi dall’indagine di Cittadinanzattiva sulle liste d’attesa.


La pandemia – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di CODICI – ha causato un ulteriore allungamento di tempi già insostenibili. C’è un ritardo preoccupante nel recupero delle prestazioni sanitarie, aspetto che meriterebbe maggiore attenzione considerando sia le conseguenze per i pazienti che i fondi stanziati dal Governo, che dovrebbero invece garantire un cambio di passo deciso. Il dato allarmante che si aggiunge ad un quadro generale già critico è poi quello della scarsa trasparenza, che preoccupa visto che veniamo da un periodo convulso e caotico, e quindi ora ci sarebbe bisogno di una svolta radicale”.


Basilicata, Calabria, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto, stando all’indagine di Cittadinanzattiva, non avrebbero fornito riferimenti sulle prestazioni sanitarie, mentre quelli arrivati da Sicilia e Molise sarebbero parziali o incerti.

La Lombardia è stata una delle regioni più colpite dalla pandemia - dichiara Davide Zanon, Segretario Regionale di CODICI Lombardia - e possiamo capire l’allungarsi dei tempi d’attesa, ma in certi casi la situazione è insostenibile: per una visita tramite il sistema sanitario pubblico ci sono tempi di attesa di oltre un anno e ciò accade per diverse tipologie di prestazioni. Così facendo le persone non hanno più modo di scegliere e si vedono costretti a rivolgersi ai privati, che già si occupano del 30% delle prestazioni. Questo comporta per il cittadino una spesa quasi doppia rispetto alla prestazione pubblica e dopo la pandemia le finanze di tutti hanno subito un drastico calo. Abbiamo la fortuna di vivere in un Paese che non nega l’assistenza sanitaria a nessuno, ma è necessario implementare le forze lavoro per garantire un cambio di rotta. Il caso della mancanza di medici di base è solo la punta dell’iceberg di un sistema che ha bisogno di una decisa revisione, che è già al vaglia dell’amministrazione e ci auguriamo che non vada a discapito delle persone bisognose”.


Superata la fase critica e drammatica della pandemia – dichiara Giacomelli – è il momento di tornare alla normalità anche sul fronte delle prestazioni sanitarie. Questo significa recuperare il tempo perduto, non prolungare liste di attesa già interminabili. Le risorse per rimettersi in marcia a nostro avviso non mancano, è il momento di agire per garantire il diritto alla salute dei cittadini. Per farlo è doveroso anche fornire indicazioni chiare e certe sulle visite sospese e sulle liste d’attesa. Nessuno nasconde o minimizza l’impatto devastante della pandemia, ma non è possibile scaricarne il peso sui pazienti, lasciandoli in balia degli eventi, senza riferimenti, senza sapere se e quando potranno sottoporsi all’intervento o alla visita attesa da tempo”.


Codici da anni raccoglie le segnalazioni dei pazienti e dei loro familiari su ritardi o, peggio, errori e negligenze nell’assistenza sanitaria. Un’attività di monitoraggio ed anche di tutela del diritto alla salute dei cittadini. È possibile mettersi in contatto con lo sportello di CODICI Lombardia chiamando i numeri 02.36503438 – 351.7979897 oppure scrivendo a codici.lombardia@codici.org. La sede nazionale è disponibile contattando lo 06.5571996 o scrivendo a segreteria.sportello@codici.org.

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