Un altro colpo di spugna e il forte timore che non sia l’ultimo. Così l’associazione Codici commenta la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura di Milano per l’inchiesta sul Pio Albergo Trivulzio in merito alla gestione dell’emergenza Covid nella struttura, dove nei primi mesi del 2020 si registrarono numerosi decessi tra gli anziani ricoverati.
“Solo pochi giorni fa commentavamo con amarezza l’archiviazione disposta dal Gip del Tribunale di Asti per il focolaio esploso lo scorso anno nella Rsa I Glicini di Bra, dove si contarono decine di contagi e decessi – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e quindi non possiamo dirci sorpresi da questa decisione della Procura di Milano, che purtroppo conferma una linea a nostro avviso ingiusta e sbagliata, che ci amareggia profondamente. È un ulteriore colpo duro e doloroso per i parenti degli anziani ospiti, che chiedevano verità e giustizia per quella che è stata all’epoca ribattezzata come la strage delle Rsa, visto l’alto numero di decessi, e che oggi invece viene messa da parte come un effetto collaterale del Covid per cui nessuno è colpevole. È per questo che parliamo di morti senza onore, perché in un colpo solo vengono cancellati gli allarmi dell’epoca, nella fase più acuta e drammatica dell’emergenza, quando si denunciavano la scarsa assistenza ai pazienti e le carenze organizzative di strutture impreparate, il caos generale che regnava e le sue tragiche conseguenze. Il Covid non può essere un alibi. Le responsabilità a nostro avviso ci sono e bisogna rispettare le vittime ed i familiari che le piangono, che chiedevano giustizia e assistono ora invece ad un’operazione di immunità generale”.
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