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CODICI: diffida inibitoria contro gli influencer che pubblicizzano il prodotto scalda tabacco

Rimuovere ogni riferimento, diretto o indiretto, all'utilizzo di un prodotto che, di fatto, promuove il tabagismo. Questo il contenuto delle diffide inibitorie che CODICI, associazione per la tutela dei consumatori, ha indirizzato ai tre influencer finiti sotto la lente di ingrandimento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nell'ambito di un'istruttoria per pubblicità occulta.


"Siamo voluti intervenire in questa vicenda – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di CODICI – perché ci sono degli aspetti che, a nostro avviso, devono essere chiariti. Ci riferiamo, ad esempio, al ruolo degli influencer, che dovrebbero rendersi conto del potere che esercitano. Ci sono persone che li individuano come modelli da seguire, si fidano dei loro consigli, cercano di emularli. Questo dovrebbe indurre i personaggi famosi che usano i social a fare attenzione ai messaggi che veicolano, soprattutto quando di mezzo c'è la salute. Nel caso oggetto dell’istruttoria dell’Autorità, tre influencer hanno invitato i propri follower a pubblicare contenuti con tag e hashtag collegati alla campagna pubblicitaria di un dispositivo per il tabacco riscaldato. In attesa del verdetto dell'Antitrust, bisogna riflettere sulle conseguenze di questa iniziativa, che inevitabilmente porta con sé il rischio di far provare il prodotto a qualche consumatore, che magari non ha mai fumato oppure sta cercando di smettere. Di fatto, uno spot per il tabagismo”.


"Abbiamo deciso di disporre una diffida inibitoria – aggiunge Carmine Laurenzano, avvocato di CODICI –, ma è chiaro che siamo di fronte ad un discorso più ampio, che merita un’attenta riflessione e che oggi assume anche una rilevanza speciale, in quanto il 31 maggio è la Giornata mondiale senza tabacco. Quest'anno ‘impegnati a smettere’ è lo slogan scelto dall’Oms, l'esatto contrario del messaggio veicolato dai tre influencer su cui l’Autorità ha avviato una verifica, perché con i propri post spingono, inevitabilmente, i follower a provare il prodotto. Nel rivolgere un plauso all’Autorità per l'attività a tutela dei consumatori in un settore molto delicato come quello della pubblicità nei social, ci permettiamo di invitare questi personaggi famosi a riflettere, a rendersi conto che migliaia di consumatori li vedono come dei punti di riferimento. Hanno una responsabilità importante, che vale molto di più di una campagna pubblicitaria, soprattutto quando di mezzo c'è la salute”.

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