Nonostante a maggio 2018 sia stato introdotto in Europa il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (più conosciuto come GDPR), sembra che alcuni siti quali Amazon, Netflix e Spotify ancora non rispettino a pieno tale regolamentazione e i relativi obblighi previsti. A dirlo erano già state alcune ricerche datate 2018 che avevano già evidenziato come questi siti non garantissero informazioni sufficienti e pertinenti in merito ai dati trattenuti e analizzati nel passaggio sul loro sito; oggi la situazione risulta ancora invariata.
Una recente ricerca svolta dal TACD, piattaforma ufficiale per le organizzazioni dei consumatori dell'UE e degli Stati Uniti, è emerso come i diritti dei consumatori europei e americani non vengano garantiti allo stesso modo (gli USA infatti non hanno una legge paragonabile a quella europea) creando così due classi di consumatori.
“La comunità europea ha lavorato tanto per arrivare alla stesura di regole generali per proteggere la privacy dei propri cittadini, ma nonostante ciò i principi base non vengono ancora rispettati. – dichiara Davide Zanon segretario regionale di CODICI Lombardia – Su questi siti le pubblicità sono invasive, le condizioni sulla gestione della privacy sono lunghe, poco chiare e a volte addirittura in parte oscurate; per non parlare di come non vengano fornite le informazioni in merito ai soggetti a cui i nostri dati vengono trasferiti. Ciò viola il diritto dei consumatori, ai quali invece deve essere garantita totale trasparenza trattandosi di dati così sensibili. C'è ancora scarso monitoraggio e ci sono ancora troppi punti deboli a minare la sicurezza degli utenti che invece deve essere messa al primo posto.”
Dalla ricerca si è inoltre evidenziato come non vengano fornite informazioni esaustive agli utenti sull’utilizzo dei cookies, come siano automaticamente installati sui dispositivi e come ne venga disincentivata la disattivazione pena l’impossibilità dell’utilizzo dei servizi del sito stesso. La cosa però più grave è come i cookies a fini pubblicitari vengano “preselezionati” senza il reale consenso dell’utente e siano spesso inevitabili in quanto viene utilizzato un consenso implicito e non esplicito violando la direttiva europea sulla privacy.
La protezione dei dati personali è un diritto fondamentale dei cittadini vista l’ormai quotidiana dipendenza dall’uso della tecnologia.
Eventuali segnalazioni di casi particolari che hanno coinvolto singoli cittadini possono esserci inviate tramite mail all’indirizzo codici.lombardia@codici.org o chiamando il numero 0236503438. CODICI intanto ha deciso di interrogare il Garante per la Privacy inviando una segnalazione e chiedendo, in caso anche il Garante riscontri queste irregolarità, sanzionare duramente le aziende.
Comments