A ormai diversi mesi dalla chiusura delle cliniche Dentix i problemi per i pazienti non accennano a diminuire. Ora a rincarare la dose ci pensano le finanziarie con le quali i clienti Dentix avevano acceso i prestiti legati alle cure dentistiche.
Se da un lato Dentix ha tempo fino a fine ottobre per presentare un piano di rientro, che dovrà poi essere valutato, le finanziarie cercano anche loro di prendere tempo. Nonostante numerosi reclami, solleciti e inviti alla mediazione, qualcuna si nasconde dietro il silenzio, la maggior parte hanno inviato delle risposte per lo più standardizzate, che non entrano nel merito del singolo caso, ma che al contrario si barricano dietro un muro impenetrabile: "ci rincresce ma non sussistono le condizioni per poter accogliere la sua richiesta"; in minor numero hanno proposto ai pazienti il prosieguo delle cure presso altri centri convenzionati. All’apparenza sembrerebbe una soluzione accettabile, ma dietro si nascondono delle proposte di rimodulazioni del finanziamento ai limiti della liceità e la convenzione con dei centri che si trovano addirittura in una regione diversa rispetto a quella di residenza del consumatore. Inaccettabile!
“Questa situazione ha del surreale - dichiara Davide Zanon, Segretario Regionale di CODICI Lombardia - E’ impensabile che su tutto il territorio lombardo non esista un centro dentistico a cui indirizzare le persone; ancor più se il paziente si muove in autonomia, trovando da sé un centro convenzionato con la finanziaria, l’istituto non accetta comunque il passaggio. Qui non si parla di oggetti, c’è in ballo la salute delle persone. C’è chi si trova con lavori incompleti da prima del lockdown, chi ha pagato ma non ha iniziato le cure e, ancor peggio, chi necessita di interventi immediati. Se questo ostruzionismo dovesse continuare - conclude Zanon - CODICI si muoverà di conseguenza e procederà per vie legali”.
L’associazione, che ha ricevuto in poco tempo richieste da più di 100 pazienti per il solo territorio lombardo, è pronta a mettere a disposizione i propri esperti e fornire tutta l’assistenza necessaria al fine di concludere questa ormai triste vicenda.
E’ possibile contattare l'associazione allo 02.36503438 o al 351.7979897 oppure scrivendo a codici.lombardia@codici.org
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