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CODICI: la riforma della giustizia deve essere modificata;estromettere le associazioni è impensabile

Ingiustizia è fatta. La Commissione guidata dal Professor Giorgio Lattanzi, incaricata dal Ministero della Giustizia di elaborare proposte di riforma del processo penale, ha prodotto un risultato che, se confermato, avrebbe conseguenze gravissime per le persone che si rivolgono alle associazioni rappresentative degli interessi collettivi lesi da reato. È per questo motivo che l’associazione CODICI, impegnata da oltre 30 anni a tutelare i diritti dei cittadini, boccia la proposta e ne chiede la modifica.

"Quello che ci preme sottolineare – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di CODICI – è il danno enorme che rischia di causare un articolo della proposta firmata dalla Commissione Lattanzi. Ci riferiamo all’Articolo 1-Bis, che di fatto impedisce alle associazioni rappresentative degli interessi collettivi lesi da reato di costituirsi parte civile nei procedimenti penali. Attenzione, non è un dettaglio, ma è un tema cruciale, come la storia recente ci insegna. Non bisogna sottovalutare, infatti, quello che sta accadendo nei processi criminali.

Le persone offese non si costituiscono parte civile perché hanno paura. Succede sempre più spesso, è un allarme che merita attenzione. Si sta creando una situazione preoccupante ed è solo grazie alle associazioni che la società civile viene rappresentata nelle aule di giustizia. È chiaro, quindi, che estrometterle dai processi provocherebbe un danno gravissimo. Per questo motivo – prosegue Giacomelli – chiediamo al Ministro della Giustizia Marta Cartabia di rimediare all’orrore prodotto dalla Commissione Lattanzi in modo che i cittadini siano veramente tutelati da questa riforma, permettendogli di far valere i loro diritti nei Tribunali e di poter ottenere giustizia finalmente in tempi certi e brevi.

Potremmo citare tanti casi in cui i cittadini, attraverso la costituzione di parte civile, sono riusciti a far valere i propri diritti, grazie al supporto delle associazioni, che con la loro azione hanno permesso di fare luce su vicende oscure, di far emergere responsabilità e irregolarità. Pensiamo, ad esempio, agli scandali finanziari che hanno messo in ginocchio i risparmiatori, ai disastri ambientali che hanno avvelenato interi territori. Bene, invece di preoccuparsi dei tempi lunghissimi che certi processi devono affrontare, della strada tortuosa e piena di ostacoli che bisogna attraversare per ottenere giustizia, la Commissione Lattanzi cosa fa? Decide di negare alle associazioni la possibilità di costituirsi parte civile. Siamo di fronte ad un'ingiustizia gravissima, a cui è necessario e doveroso porre rimedio”.

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