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A un anno dal deragliamento di Pioltello, CODICI persegue l'azione collettiva

25 gennaio 2018. Una fredda mattina invernale. Una giornata di lavoro come tante altre. Ma non è stato così per i 350 passeggeri del treno 10452, deragliato all’altezza di Pioltello. Momenti di terrore, panico e buio assoluto che sono costati la vita a tre donne e che rimarranno indelebilmente impressi nella memoria di tutti loro.


A un anno dalla tragedia i pendolari che si sono affidati all’assistenza di CODICI sono numerosi e i loro diritti sono tutelati sia in sede civile che in sede penale.


La responsabilità “contrattuale”, a cui Trenord è chiamata a rispondere, è espressa anche nelle Condizioni Generali di Trasporto e l’avvocato Giacomelli, Segretario Nazionale di CODICI, con l’ausilio di personale esperto interno ed esterno all’associazione, sta vagliando una per una tutte le proposte avanzate per il giusto risarcimento di questo danno. Nonostante tali pratiche richiedano tempi di lavorazione a volte molto lunghi, l’avvocato vuole assicurarsi che ogni aderente all’azione collettiva sia risarcito in modo congruo in relazione al danno subito. 


Per quanto riguarda l’azione penale, le indagini sono ancora in corso, e l’Associazione sta attendendo la conclusione e il rinvio a giudizio dei responsabili di questa tragedia.


“Di vera e propria tragedia dobbiamo parlare, che ha coinvolto centinaia di pendolari che ogni giorno devono affrontare ritardi e disservizi di un settore, quello del trasporto pubblico locale che ha un grave problema di fondi ed efficienza dei sistemi. E’ sotto gli occhi di tutti che stiamo sempre più assistendo ad un peggioramento degli standard qualitativi. Ma ci attendiamo una sterzata decisiva nel prossimo contratto di servizio che avrà vita nel 2020”, dichiara Davide ZanonSegretario Regionale di CODICI Lombardia.


“Il ricordo di quella tragica mattina è ancora forte – dichiara il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli– subito dopo aver appreso dell’incidente, attivammo il nostro ufficio legale per assistere chi viaggiava su quel treno. Ad un anno di distanza, il nostro impegno continua con la stessa decisione ed energia, affinché i pendolari coinvolti ottengano il risarcimento per i danni fisici e morali riportati ed affinché vengano individuati i responsabili di quel tragico incidente”.

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